Frescobaldi a Gorgona: Vini di Riscatto, Speranza, Armonia
di Antonio Di Spirito
La famiglia Frescobaldi opera nel mondo del vino toscano (ma non solo del vino) sin dal XIII secolo ed attualmente è al timone la 30° generazione. Tanta la crescita e tante le innovazioni, ma l’obiettivo primario è quello di rafforzare ulteriormente l’azienda attraverso l’unicità dei vini di ogni tenuta di famiglia.
“I vini devono conservare la diversità della natura dei vigneti di provenienza e devono riflettere ogni singolo terroir, rispettandone la natura e l’autenticità”. Questo il loro motto.
Nel tempo sono state acquisite varie tenute in ambito regionale.
L’enologo Nicolò D’Afflitto coordina il lavoro dei vari enologi presenti in ognuna delle tenute, coadiuvato dall’agronomo Michele Brandi.
D’altra parte la Toscana è una regione la cui composizione dei terreni varia di zona in zona e l’intervento dell’uomo può essere determinante
A seconda della natura del terreno adottano pratiche colturali personalizzate, stabiliscono quali semi utilizzare per il sovescio, come finalizzarlo a seconda dell’andamento climatico dell’annata. Fra i 23 tipi di semi utilizzati troviamo, spesso in molteplici varietà, la facella, la veccia, il pisello, il trifoglio, l’avena, il triticale, l’orzo, la senape, il rafano, la camellina e tanti altri ancora. Si riesce, così, a gestire la siccità o le altre variazioni climatiche.
Al Castello Nipozzano abbiamo avuto modo di assaggiare i vini più rappresentativi di alcune tenute.
Castello Pomino
Leonia Metodo Classico Brut 2022 Pomino DOC
Solo 6000 bottiglie: chardonnay e pinot nero; una piccola parte di mosto fermenta in legno, il resto in acciaio. Assemblaggio, imbottigliamento e lunga permanenza sui lieviti di rifermentazione. Ha colore paglierino e perlage finissimo. Fiori bianchi, pasticceria e crosta di pane al naso; al palato porta sapori di frutta bianca ed agrumi, è affilato, sapido e persistente. Ottimo equilibrio.
Leonia Metodo Classico Rosè 2020 Pomino DOC
Da uve pinot nero; pressatura soffice e leggera presa di colore. Fermentazione in acciaio e, parzialmente, in legno. Assemblaggio a marzo successivo e tirage; 40 mesi sui lieviti in bottiglia, remuage e degorgement. Al naso offre profumi di fiori di campo, piccoli frutti rossi e crosta di pane; ha buoni sapori fruttati ed agrumati, ha buona consistenza. Sorso fine e scorrevole.
Leonia Eternelle 2014 Pomino DOC
Da sole uve chardonnay coltivate a 700 metri di altitudine. La fermentazione avviene per metà in barrique di rovere francese e dal maggio anno successivo alla vendemmia, dopo l’assemblaggio, la massa viene imbottigliata e vengono inoculati i lieviti per una permanenza di nove anni; viene effettuato il decorgement e riposa per un ulteriore anno.
Un perlage intenso e finissimo porta al naso profumi di fiori gialli, frutta a pasta gialla ed agrumi; al palato è asciutto, poi fruttato e fresco; è scorrevole e regala note speziate in chiusura.
Tenuta Ammiraglia
Aurea Gran Rose 2023 Toscana IGT
Da uve sirah e 30% di vermentino; dopo la maturazione del vino viene aggiunta una piccola selezione di Syrah vinificato in bianco della vendemmia precedente (Vin de Reserve), maturato in barrique per 20 mesi. Molto floreale al naso, il sorso è ricco di frutta rossa, è consistente, fresco e scorrevole; spezie fini in chiusura. Molto equilibrato.
Tenuta Perano
Rialzi 2021 Chianti Classico Gran Selezione DOCG
Siamo nel cuore del Chianti Classico ad un’altitudine di oltre 500 metri; il vigneto è posizionato su tre terrazzamenti con suoli di alberese ed un’esposizione a sud-ovest. Floreale al naso con frutta rossa e pugne; il sorso ha sapori di frutta croccante; è fresco, speziato, sapido e si apprezzano note minerali.
Tenuta CastelGiocondo
Vigna Ripe al Convento Riserva 2019 Brunello Montalcino DOCG
Non poteva mancare una tenuta a Montalcino! In verità la proprietà è una delle prime quattro da cui iniziò, nel 1800, la produzione del Brunello di Montalcino. Il vigneto si trova ad un’altitudine di 450 metri s.l.m. ed è caratterizzato da suoli scistosi e galestrosi, con un’esposizione a sud. Profuma di mammola, frutta rossa croccante e nocciola; al palato porta un tannino soffice; il sorso è fruttato, fresco, sapido e scorrevole. Vino di grande equilibrio.
Castello Nipozzano
Mormoreto 2022 Toscana IGT
Cabernet sauvignon (60%), cabernet franc (20%), petit verdot (5%) e, solo dal 2013, è stata inserita il 15% di sangiovese. Ha profumi di viola, frutta rossa ed una leggera nota affumicata completa il ventaglio olfattivo. Il tannino è setoso; sorso fruttato ed asciutto, ma freschezza, sapidità e speziatura lo rendono vivace. Finale leggermente amaricante, ma molto equilibrato.
Vigna Montesodi Riserva 2022 Chianti Rufina DOCG
E’ un sangiovese in purezza, il primo Cru della tenuta, nato nel 1974. Ha profumi floreali di rosa, frutta rossa ed una leggera nota di erbe aromatiche. Il sorso è fruttato e fresco, ha un tannino levigato; è sapido, speziato e persistente. Vino in ottimo equilibrio.
Tenuta Calimaia
Viacroce 2021 Pieve Cervognano Vino Nobile di Montepulciano DOCG
Siamo a Montepulciano in contrada Cervognano, a circa 300 metri sul livello del mare e i terreni sono caratterizzati da suoli poveri di origine pliocenica e con presenza di argille. Ha profumi floreali di mammola e frutta rossa; il sorso è saporito; il tannino ancora un po’ in ritardo, ma la componente fruttata, molto succosa e fresca, lo rende già godibile. Sapido ed equilibrato.
Tenuta Castiglioni
Giramonte 2022 Toscana IGT
Su questi terreni di origine marina, sabbiosi ed argillosi, 700 anni fa i Frescobaldi iniziarono a produrre vino. Da uve merlot per il 90% ed un saldo di sangiovese con affinamento in barrique. Offre frutta rossa matura e croccante al naso. Al palato è fruttato, fresco, sapido ed un intenso tannino rotondo. Ottimo equilibrio.
Progetto Gorgona
Ad agosto 2012, dalla collaborazione tra Frescobaldi e l’istituto di pena Gorgona, nasce il progetto sociale “Gorgona”.
L’isola di Gorgona, la più piccola dell’arcipelago toscano, è prevalentemente montuosa; dal 1869 è una colonia penale all’aperto, dove i detenuti trascorrono l’ultimo periodo di pena e possono muoversi liberamente per lavorare ed imparare nuove professioni che li aiuteranno a reinserirsi nella società al termine della pena.
In verità i costi per detenuto sono elevati: sull’isola non ci sono abitanti; quindi non c’è vita sociale né economica. Tutto ciò che serve per vivere deve essere trasportato via mare. E tutto ciò va in conto “costo detenuti”. L’isola è distante 18 miglia marine da Livorno; il collegamento per le persone e per i rifornimenti è assicurato da un’unica motonave che, per entrare nel piccolissimo ed unico porticciolo, deve fare i turni con la motovedetta della polizia o della guardia carceraria. Anche per queste ragioni viene ritenuto un carcere a scarso rischio evasioni; si ricordano solo un paio di casi e, nel primo caso, non si è saputo più nulla dell’evaso: probabilmente fu divorato dagli squali. Si è deciso, quindi, di adottare un programma pilota di rieducazione, selezionando i detenuti e scartando condannati di mafia, droga o per femminicidi o, comunque, a sfondo sessuale.
Ai reclusi viene offerto un programma di rieducazione personalizzato che include anche attività lavorative regolarmente retribuite. All’uopo l’amministrazione giudiziaria ha stipulato dei contratti di collaborazione con aziende esterne per avviare al lavoro i detenuti. Una delle aziende esterne è proprio quella dei Marchesi Frescobaldi. L’accordo prevede l’utilizzo dei locali adibiti a cantina, lo sfruttamento dei vecchi vigneti e nuovi impianti. La superficie vitata iniziale superava di poco un ettaro, oggi è praticamente raddoppiata per una produzione totale di circa 15 mila bottiglie l’anno. L’attività assorbe 5/7 detenuti l’anno, assistiti da una psicologa interna all’amministrazione, ma istruiti e diretti nelle attività lavorative da personale Frescobaldi. La conduzione dei vigneti è biologica ed Il vino segue tutto il ciclo produttivo sull’isola fino alla messa in commercio.
L’agronomo Federico Falossi e l’enologo Francesco Duranti, entrambi in organico all’azienda Frescobaldi, addestrano i detenuti e ne coordinano il lavoro. Sempre sotto l’egida di Niccolò D’Afflitto.
Con molta convinzione il direttore del carcere, Giuseppe Renna, afferma: “La finalità del progetto è quella di far acquisire ai nostri detenuti delle professionalità spendibili anche quando avranno scontato la pena e torneranno all’esterno”.
Molto belle anche le parole di Lamberto Frescobaldi: “In ogni bottiglia c’è una storia! Una bottiglia gira il mondo e porta con sé la storia di tutti coloro che si sono impegnati per produrla. E quando dietro la produzione di un vino c’è un progetto come questo, nato tredici anni fa, non possiamo che esserne orgogliosi!”. “Ci siamo innamorati della qualità che quest’isola riesce a esprimere, però anche di tutto quello che c’è dietro. Dentro ogni calice di vino c’è un mondo e anche delle persone che stanno cercando di rimettere insieme la loro vita. Noi li aiutiamo a concretizzare questa bella idea”.
Gorgona è un vino che sa di Riscatto, Speranza, Armonia. Sono parole che riverberano in tutta l’isola.
Non abbiamo certo potuto scambiare impressioni con i detenuti; in qualche modo, però, abbiamo interagito con molti di loro e qualcuno ha avuto modo di raccontare, con comprensibile orgoglio, le sue esperienze lavorative.
Come ogni anno, l’etichetta di Gorgona è un’edizione unica che racconta un aspetto inedito. Quella del 2024 celebra le “ali leggere” dell’isola. Le protagoniste sono dunque le farfalle, numerose in questo paradiso selvaggio. Simonetta Doni dello Studio Doni & Associati, specializzato nel design di etichette per il vino, ha disegnato l’etichetta di Gorgona 2024, prendendo spunto dalle 50 specie di farfalle che abitano l’arcipelago toscano, tra cui la “Pieride del Navone”, la “Aricia Agestis” e la “Pararge Paramegaera”.
I vitigni utilizzati in questi piccoli vigneti sparsi qua e là sull’isola sono vermentino, ansonica, sangiovese e qualche pianta di vermentino nero.
Il Gorgona Bianco viene prodotto con vermentino ed ansonica, e sono frutto dell’unicità del luogo, del lavoro dell’uomo e simbolo di speranza e libertà.
Gorgona 2024 – Costa Toscana IGT
Paglierino brillante con riflessi verdognoli, è profumatissimo al naso, molto floreale, si percepiscono erbe aromatiche, note agrumate e qualche nota di mandorla. Il sorso è molto sapido, ha sapori di frutta esotica, è molto fresco, pulito, abbastanza asciutto e scorrevole, ma di bella consistenza. Piacevole ed armonico.
Il Gorgona Rosso vede la luce con la vendemmia 2015, da alcuni filari di sangiovese e vermentino nero affinati poi in orcio di terracotta.
Il Gorgona Rosso 2023 – Costa Toscana IGT
Ha colore rubino intenso e brillante. I profumi più intensi sono, com’è tipico del sangiovese, soni di frutta rossa, ma erbe aromatiche, spezie e note di macchia mediterranea sono un bel contorno. Al palato porta un tannino abbastanza morbido, una bella consistenza tattile e tanti sapori fruttati, ravvivati da freschezza e speziatura notevoli. Vino equilibrato ed armonico.
Gentile Big Antony dopo una degustazione cosi impegnativa c’è di che essere soddisfatti!Ad maiora !Riguardo al Gorgona solo una considerazione:un vino che sa anche di buono.In particolare la 2023 assaggiata ad Opera Wine.FRANCESCO